Hera punta alla digitalizzazione e potenzia la Cybersecurity
Intervista
Aggregatore Risorse
Intervista a Franco Picchioni, Responsabile Information and Cyber Security Management di Hera
Il lockdown, con il conseguente ricorso al remote working, ha accelerato il processo di digitalizzazione di moltissime aziende. Purtroppo ha anche moltiplicato per i cyber criminali gli obiettivi da prendere di mira, alla luce anche dell’altissima attenzione delle persone sul Covid-19. In un momento come questo è stato dunque fondamentale per Hera avere una struttura, all’interno dei nostri sistemi aziendali, che ci difendesse da questi attacchi. L’arrivo di Franco Picchioni, Responsabile Information and Cyber Security Management all’interno della Direzione Centrale Innovazione, ha rafforzato questi processi.
Franco, qual è il tuo ruolo all’interno di Hera e da quanto tempo lo ricopri?
Gestisco le problematiche legate alla cyber security per tutto il Gruppo, tenendo in considerazione il contesto delle minacce esterne, in continua evoluzione, il contesto interno di spinta alla digitalizzazione e il bilanciamento tra sicurezza e usabilità dei sistemi. Me ne occupo dallo scorso gennaio, quando è stato creato questo nuovo ruolo. Provengo da un’altra azienda italiana del settore, dove negli ultimi dieci anni ho ricoperto un incarico analogo.
Perché è un tema importante, soprattutto in questo momento?
Oltre al tema del lockdown che ha costretto molte aziende a utilizzare lo smart working in modo massivo, negli ultimi anni il tema della cyber security è in continua espansione, principalmente per il fatto che le aziende spingono verso la digitalizzazione. Questa evoluzione porta con sé l’informatizzazione delle informazioni e dei processi, oltre all’introduzione del cyber-spazio come nuovo campo di azione. In tutto ciò la superficie di attacco delle nostre aziende diventa enorme e la conseguente protezione deve essere adeguata e tempestiva.